vista di marina di vietri

Marina di Vietri
L'abitato della Marina lambisce l'ampia spiaggia in cui sfocia il fiume Bonea. L'elemento caratterizzante della frazione è la cinquecentesca torre di avvistamento posta a difesa dalle incursioni dei pirati saraceni e i palazzi che le fanno da cornice ospitano numerosi locali, bar e ristoranti dove la gioventù salernitana ama ritrovarsi. Nel periodo estivo la frazione vive i suoi momenti più frenetici.

 

 

 

I due fratelli
La spiaggia di Vietri sul mare ha come tratto distintivo la presenza di due grandi scogli circondati da altri scogli più piccoli semisommersi. La vicinanza delle due strutture rocciose ha da sempre fatto sbizzarrire la fantasia popolare che ha spesso fantasticato creando leggende che poi si sono tramandate di padre in figlio.
Secondo una tradizione due pastorelli, (i due fratelli appunto), portarono a lavare le loro pecore a mare in quella località. Una bella ragazza che stava per annegare attirò la loro attenzione e si tuffarono per salvarla. Purtroppo per loro la fanciulla altro non era che una sirena che attiratoli in mare fece diventare improvvisamente le acque tempestose uccidendo i due pastorelli e le loro pecore che li avevano seguiti. Nettuno però volle slavare la memoria di questi sventurati trasformandoli in scogli.
In questa tradizione si ritrovano due elementi importanti, la vocazione agricola di una parte della popolazione (i pastorelli) e la tradizione marinara di un'altra parte della popolazione che in quel tratto di mare vedeva un pericolo proprio perchè con i suoi scogli semisommersi rappresentava un punto di costa infido specie per i principianti (che naufragavano).

Un'altra leggenda invece ci riporta ai tempi del grande assedio che i saraceni posero a Salerno nell'871 d.C. Un certo Helin figlio di Raian (uno dei capi della spedizione) lanciò la sua sfida sotto le mura affinchè un cavaliere salernitano lo affrontasse. Rispose Umfredo della famiglia dei Landolfi. I due si affrontarono duramente cavalcando per tutta la spiaggia e continuarono ad azzuffarsi in mare finchè entrambi esausti e feriti si aggrapparono ai due scogli vietresi. Un tatuaggio sulla pelle del cavaliere cristiano rivelò al saraceno di aver affrontato suo fratello nato da una donna europea e da Raian e in seguito rapito insieme alla madre e portato a Salerno dove la nobile famiglia salernitana lo accolse tra le sue fila. Prima di morire entrambi si abbracciarono e in loro ricordo i due scogli sarebbero stati chiamati i due fratelli.

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